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Febbraio
Pubblicata nel BURP n. 16 suppl. del 22-02-2024 la Legge n. 4 del 19 febbraio 2024 avente per oggetto “Modifiche alla legge regionale 13 dicembre 2013, n. 42 (Disciplina dell’agriturismo) e modifica alla legge regionale 24 luglio 2012, n. 19 (Interventi di valorizzazione del comparto zootecnico)”.
In particolare il Capo I della L. R. n. 4 del 2024, contiene numerose modifiche alla legge regionale 42/2013 sulla disciplina dell’agriturismo, al fine di modernizzare il settore, semplificare le procedure burocratiche e promuovere i prodotti tipici locali, adeguandola, inoltre, alle novità apportate dalla legge di orientamento agricolo frutto della modifica dell’articolo 2135 del Codice Civile.
A dieci anni esatti dalla Legge Regionale, l’obiettivo delle modifiche introdotte è quello di rivedere tutta la disciplina del settore agrituristico, dandogli un forte impulso per renderlo al passo con i tempi – dichiara Francesco Paolicelli, presidente della IV Commissione, che ha firmato la proposta di Legge.
Con queste modifiche si rafforza il concetto di multifunzionalità, dando all’imprenditore agricolo la possibilità di diversificare la sua attività, con benefici sia sul piano del rischio d’impresa, che così viene diminuito, sia sul piano della collettività, incentivando la nascita di fattorie didattiche, agri-asili, l’impiego di energie alternative e la diffusione dell’agricoltura sociale.
Vengono aumentati i posti letto nelle strutture, portati da 40 a 50, pari al numero dei posti negli autobus turistici. In questo modo, le strutture potranno accogliere tutti coloro che sono alla ricerca del turismo esperienziale rispetto a quello offerto dai centri urbani. La legge consente anche di promuovere i prodotti locali, chiedendo ai gestori delle strutture di preferire i marchi di qualità (DOC, DOP, IGP, IGT, DIOCC) nella somministrazione. La norma, infine, punta anche alla semplificazione delle procedure, ottimizzando il rilascio delle autorizzazioni.
Un contributo determinante per il conseguimento di questo risultato è stato dato da tutte le associazioni di categoria, che hanno lavorato di concerto – in particolare Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Copagri, Confcoop e Legacoop”.